La Val Borbera

CENNI SULLA VAL BORBERA


Veduta da Costa Merlassino

Foto della Valle


La val Borbera  è una vallata formata dal torrente Borbera, tributario dello Scrivia, situata nella provincia di Alessandria.
 Questa valle che si incunea tra la Val Boreca (Piacenza) ad est, la Val Vobbia, Val Brevenna e Alta Val Trebbia (Genova) e la Valle Spinti (Alessandria e Genova) a sud e la val Curone, Val Grue e Valle Ossona (Alessandria) a nord.
È delimitata ad ovest dallo Scrivia.
È circondata da alte montagne, che la rendono un luogo isolato dalle vallate circostanti, poco toccato dall'industrializzazione e quindi con una natura ben conservata.

È l'unica valle del Piemonte a confinare con l'Emilia-Romagna.
Le vette piu' importanti sono: Monte Legna' (1669 m) , Monte Carmo(1640 m ), Monte Antola (1597).


I comuni della Val Borbera sono: 
-Stazzano, (Stassan in ligure e piemontese), situato sulla destra dello Scrivia, di fronte a Serravalle Scrivia.Il toponimo trae probabilmente origine dalla gens Statia o da Statio (fermata, luogo di sosta), che nel territorio, non lontano dalla romana Libarna, doveva tenere possedimenti tra la valle Scrivia e la val Borbera. Nel X secolo è citato tra le proprietà dell'abbazia di Precipiano di Vignole Borbera. Nel 1157 passò sotto il dominio temporale dei vescovi di Tortona. Assediato dai pavesi, alleati del Barbarossa, fu ricostruito e confermato dallo stesso Barbarossa in possesso della città di Tortona. Nel 1784 fu ceduto a Vittorio Amedeo III di Savoia, seguendo le sorti degli stati sabaudi;

 -Vignole Borbera,  (Vigneule Borbaja in piemontese, E Vigneue in ligure), si trova in val Borbera, nella piana alluvionale del Borbera, presso la sua confluenza nello Scrivia in località Precipiano.Si trova alle pendici di Monte Spineto (468 m) dove si trova il seicentesco santuario nel comune di Stazzano.Forse centro fondato dai romani come agro della vicina Libarna col nome diVineola, le informazioni sicure però si hanno solo dal 1000 in avanti da quando divenne territorio appartenente all'abbazia benedettina di San Pietro di Precipiano, fondata dal re longobardo Liutprando, durante la traslazione del corpo di Sant'Agostino, fece parte della curia di genovese di Gavi. Borgo fortificato, fu anche libero comune nel XIV secolo. Entrato nell'orbita del ducato di Milano, nel 1405 insieme a Varinella di Arquata Scrivia fu infeudato da Filippo Maria Visconti alla famiglia Lonati. Nel 1692, Bernardo Luigi Lonati ottenne da Carlo III di Spagna l'erezione del feudo in marchesato. Passò poi ai Savoia (con Tortona) nel 1752 e ne seguì le sorti. Nel 1797 entrò a far parte con Borghetto di Borbera della Repubblica Ligure, dal 1805 entrò a far parte dell'Impero Francese e dal 1815 fece parte dellaProvincia di Novi nella Liguria da cui venne staccato con il Decreto Rattazzi nel 1859;

-Borghetto di Borbera, (Borghet Borbaja in piemontese, O Borgheto in ligure). Di incerta origine, è inizialmente identificato come il Borgo degli Aimerici, secondo la tradizione dal nome del fondatore Aimerico, visconte del vescovo di Tortona, che lo avrebbe fatto costruire nell'XI secolo con funzioni militari. In realtà la fondazione va collocata entro il XIII secolo ad opera della famiglia Aimerici, imparentata con i vescovi-conti di Tortona. È citato per la prima volta in un documento notarile del 1319.[2] Fu controllato dal Ducato di Milano, poi passò nel 1748 sotto il controllo dei Savoia, di cui seguì le vicende. Nel 1797 entrò a far parte dellaRepubblica Ligure e dal 1805 dell'Impero Francese. Dal 1815 al 1859 era un comune della Provincia di Novi, parte della Divisione di Genova.
Il determinante Borbera indica il torrente, il cui nome deriva dall'antico Bor, "acqua corrente, fiume";

-Cantalupo Ligure, (Cantalov in piemontese, Cantalô in ligure)il nome alcuni studiosi pensano che derivi da un posto dove ululavano i lupi, altri studiosi pensano che derivi dalla radice parola preindoeuropea kantl-op "acqua dalla sorgente". Secondo altri prende nome da Campus ad Lucum (Campo presso il Bosco).La frazione di Pertuso nell'agosto 1944 fu teatro della Battaglia di Pertuso, uno degli episodi più importanti dellaResistenza italiana che ebbero luogo sull'appennino ligure-alessandrino. Per tre giorni un distaccamento partigiano della Divisione Cichero e un gruppo di contadini del posto, armati con fucili da caccia, tennero testa a un consistente contingente di nazisti, Guardia Nazionale Repubblicana e Mongoli che tentavano di penetrare in Val Borbera. Quell'episodio segnò l'inizio della presenza partigiana nella vallata, che diventò una delle basi più importanti dello schieramento partigiano nell'entroterra di Genova.Una stele è stata eretta in omaggio alla Divisione Pinan-Cichero nella stessa frazione Pertuso;

-Rocchetta Ligure, (Rochëtta (Ligurin-a) in piemontese, A Rocheta in ligure)è situata alla confluenza del torrente Sisola nel Borbera, in val Borbera. Per molti secoli fece parte dei Feudi imperiali liguri come dominio della famiglia genovese degli Spinola, durante la breve Repubblica Ligure fu capoluogo del dipartimento dei Monti Liguri Occidentali;

-Albera Ligure, la storia del paese, così come la sua gastronomia si alterna tra Piemonte e Liguria. Le prime notizie del borgo, anche se probabilmente di origini Liguri Dectunine, risalgono al medioevo. Circa mille anni fa, attorno al IX secolo, nella frazione di Vendérsi venne fondata, sulle vestigia di un insediamento romano un'abbazia benedettina, dove trovarono rifugio i contadini messi in fuga dalle invasioni barbariche. Con i beni dell'Abbazia, decaduta nel XIII secolo venne creato un feudo signorile ed un'immunità ecclesiastica con a capo un provosto sotto la diretta protezione papale. All'epoca della fondazione di Alessandria nel 1168 il comune di Albera venne menzionato tra quelli che aderirono alla lotta contro Federico Barbarossa. Verso la metà del XV secolo, passò sotto la dominazione dei Feudi imperiali liguri ed amministrata da varie famiglie nobili genovesi e tortonesi fino all'abolizione dei feudi imperiali nel luglio 1797. Solo nel1861 venne ad essere compreso nella provincia di Alessandria. Nel 1929 il paese fu aggregato al comune di Rocchetta Ligure ma riacquistò l'indipendenza amministrativa dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947;

-Cabella Ligure, è uno dei tre comuni piemontesi (gli altri sono Carrega Ligure e Fabbrica Curone) a confinare con la Regione dell'Emilia-Romagna. Citata in documenti del XII secolo, fu feudo di Opizzino Spinola. Passò in seguito alle famiglie genovesi dei Pallavicino e Doria. Parte della Repubblica Ligure e poi dell'Impero Napoleonico, passò al Regno di Sardegna con il congresso di Vienna (1815), assunse l'appellativo Ligure quando entrò a far parte della provincia di Alessandria in seguito alla riforma amministrativa Rattazzi. Nel 1956 vennero annesse al comune le frazioni di Dova Superiore, Dova Inferiore e Guazzolo nella val Gordenella, annesse dal comune di Mongiardino Ligure.

-Roccaforte Ligure, (La Ròuca in piemontese, Rocaforte in ligure) è posta sullo spartiacque tra val Sisola (tributaria della val Borbera) e la valle Spinti. Territorio dell'abbazia di Vendersi nell'Alto Medioevo, fu soggetto al potere temporale dei Vescovi di Tortona e poi a quello dei Malaspina. Citato come Rocca di Pié passò ai signori di Montalto, e poi sotto il dominio diretto del comune di Tortona dal 1295. All'inizio del XV secolo divenne feudo della potente famiglia genovese degli Spinola. Elevato al rango di marchesato nel 1644, ebbe facoltà di battere moneta. Aboliti i Feudi Imperiali nel 1797, fu oggetto di devastazioni ad opera dell'esercito napoleonico, quali l'incendio dell'archivio marchionale, inteso a eliminare i documenti attestanti l'antica proprietà. Incorporata nella divisione di Genova e nella Provincia di Novi in Liguria, nel Regno di Sardegna, fu con la riforma Rattazzi, unita alla provincia di Alessandria nel 1859. Nel 1862, assunse l'aggettivo Ligure. Nel 1968 ha ceduto le frazioni di Cà di Lemmi e di Lemmi al comune di Grondona.
Nel 1822 in frazione Chiappella, fu rinvenuto un cippo recante l'iscrizione Maironi - Ciribius - Niposusin; su un lato è scolpito un piatto e sull'altro un'anfora. Secondo un'interpretazione, che gli ha valso il nome di Ara delle matrone, celebrerebbe lo scioglimento di un voto fatto da Caio Tiberio alle Matrone.

-Mongiardino Ligure (Mongiardin in piemontese e in ligure) è un comune sparso italiano, le sue frazioni si dividono tra val Sisola(Borneto, Cabanin, Camincasca, Camere Nuove, Casa di Ragione, Castellaro, Castello, Casa Rossa, Cavanna, Costa Salata, Fubbiano, Ghiare, Lago Cerreto, Lago Patrono, Maggiolo, Mandirola, Montemanno, Piansuola, Prato, Rovello inferiore, Rovello superiore, San Bartolomeo, San Lazzaro, San Lorenzo, Torre di Mandirola, Vergagni), val Gordenella (Canarie, Casalbusone, Cerendero, Correio, Gordena, Gorreto, Peio, Pian dei Berci), val Vobbia (Salata Mongiardino). In località Vergagni sorgeva un castello (prima metà del secolo XIV), della famiglia genovese degli Spinola. Del castello resta un tratto di muro della lunghezza di circa 50 metri, presso il quale passava una antica mulattiera di accesso. Sono presenti tracce di bastioni ed una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, con muri intonacati e soffitto a botte. Fece parte del complesso sistema politico dei feudi imperiali e dalla fine del XVII secolo alcune quote del feudo passarono ai Fieschi delle due linee di Crocefieschi e di Savignone, ricevute per eredità da Tomasina Spinola. Nel 1956 perse le frazioni di Dova Superiore, Dova Inferiore e Guazzolo nella val Gordenella, annesse al comune di Cabella Ligure. A Mongiardino Ligure si produce quello che è considerato il formaggio più raro del mondo, il Montebore;

-Carrega Ligure,(Cariegà in piemontese, Caréga in ligure, che significa propriamente "sedia") il comune è situato all'estremità sudorientale della regione sull'Appennino Ligure, in alta val Borbera. Il comune fu legato per secoli ai commerci lungo la via del sale e ai Feudi Imperiali, indirettamente fu legato per secoli alla Repubblica di Genova. Dal 1797 al 1805 entrò a far parte della Repubblica Ligure, poi dell'Impero Napoleonico fino al 1814 e dal 1815 al Regno di Sardegna nella Divisione di Genova e nella Provincia di Novi. Dal 1859 è passato alla provincia di Alessandria. Carrega Ligure assunse notevole importanza nel corso della Resistenza italiana. Un edificio del comune, contrassegnato da una targa, fu sede, nel 1944-1945, del Comando della VI Zona partigiana ligure e ospitò anche i componenti di diverse missioni alleate inglesi e statunitensi. Le diverse frazioni che compongono il Comune di Carrega Ligure furono investite in quel biennio anche da alcuni rastrellamenti nazifascisti: per le operazioni antipartigiane fu utilizzata soprattutto la Divisione Turkestan (in tedesco: Turkistanische Legion) della Wehrmacht composta da ex prigionieri sovietici, mongoli e turkestani [2] che infierirono pesantemente sulla popolazione con ruberie, soprusi e violenze sulle donne.


La Val Borbera e' inoltre attraversata dall'itinerario internazionale della “Via del Mare” (da Tortona a Portofino passando per il Parco dell'Antola ed incrociando l'Alta Via dei Monti Liguri) e dall'antica “Via del Sale” (La via del sale lombarda è un antico tracciato che permetteva il commercio del sale mettendo in comunicazione Pavia con Genova). 
Ecco, cliccando di seguito, la  CARTINA della Via del Sale. 

Si possono scorgere testimonianze dell'antica Precipiano di fronte a Libarna, incontrare a Roccaforte "l'Ara delle Matrone" di periodo romano, immergersi nelle affascinanti atmosfere Medievali nei pressi di abbazie, monasteri, torri, castelli e chiesette romaniche e contemplare i palazzi del Seicento di Rocchetta e Cabella.
Tutto intorno, a fare da collante, quali tipici elementi costitutivi della civiltà contadina le costruzioni in pietra a vista ed i mulini, un tempo numerosi.

Il Mulino di Agneto 


La fauna e' composta da :daino, cinghiale, capriolo, lepre, tasso, scoiattolo, volpe, lupo, faina, pernice e fagiano (e' facile vederli mentre si percorrono i sentieri della valle). Vi transitano inoltre molte specie avifaunistiche migratorie come: garzetta, beccaccino, merlo acquaiolo e martin pescatore; è presente la poiana e in alcune zone nidifica l'aquila.











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